Pubblicato da: Laura Corvaglia | marzo 17, 2013

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Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 17, 2012

I bambini imparano quello che vivono

Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare
Se i bambini vivono con l’ostilita’, imparano a combattere
Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere apprensivi
Se i bambini vivono con la pieta’, imparano a commiserarsi
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli
Se i bambini vivono con l’incoraggiamento, imparano a essere sicuri di se’
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare
Se i bambini vivono con l’accettazione, imparano ad amare
Se i bambini vivono con l’approvazione, imparano a piacersi
Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che e’ bene avere un obiettivo
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi
Se i bambini vivono con l’onesta’, imparano a essere sinceri
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’e’ la giustizia
Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia in se’ stessi e nel prossimo
Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo e’ un bel posto in cui vivere

Dorothy Law Nolte (dal libro i bambini imparano quello che vivono ,ed. Fabbri editori)
Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 15, 2012

La depressione

Un episodio depressivo maggiore è caratterizzato anzitutto da umore depresso per la maggior parte del tempo di quasi ogni giorno e/o dalla perdita quotidiana di interesse o piacere per tutte o quasi le attività. Uno di questi due sintomi è presente da almeno due settimane durante le quali è accompagnato dall’altro o comunque da qualcuno dei sintomi qui sotto elencati, fino al raggiungimento di cinque o più sintomi complessivi:
– significativa perdita di peso (senza essere a dieta) o aumento di peso;
– insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;
– agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno;
– affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno;
– sentimenti di autovalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati, quasi ogni giorno;
– ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o di decidere, quasi ogni giorno;
– pensieri ricorrenti di morte, ricorrente ideazione suicidaria, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Questi sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale (come ad esempio l’ipotiroidismo), né agli effetti fisiologici di una sostanza. Inoltre i sintomi non sono giustificati da un lutto, a meno che persistano per più di due mesi dalla perdita della persona amata. Continua a leggere…
Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 14, 2012

Consulenze con i genitori

Genitori e Figli: sostenere la genitorialità

“… perché educare i figli è un’impresa creativa, un’arte più che una scienza. B. Bettelheim”
I genitori oggi, molto più che in passato, ritengono che il loro compito prioritario sia quello di offrire protezione e sicurezza ai figli, di aiutarli a realizzare nel miglior modo possibile se stessi, pur interiorizzando una serie di regole e norme di adeguamento alle richieste del contesto sociale (Putton, A., 2003).
Questo compito è, però, tutt’altro che facile e da sempre crescere i figli risulta molto impegnativo e complesso, infatti può succedere, a volte, che i genitori, nonostante l’amore che nutrono nei confronti dei propri figli, incontrino delle difficoltà nella loro educazione e gestione, considerando anche il contesto sociale, culturale ed economico all’interno del quale sono chiamati a svolgere il loro difficile compito. Continua a leggere…
Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 9, 2012

Consulenza Psicologica in Farmacia Tronci, Maglie (LE)

 

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Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 5, 2012

Servizio di Psicologia dello Sviluppo

Pubblicato da: Laura Corvaglia | Maggio 2, 2012

Gli attacchi di panico

L’attacco di panico rappresenta un’esperienza molto forte e sconvolgente per  la persona che la vive.
I sintomi principali riferiti dalle persone che ne soffrono sono rappresentati da un forte senso di soffocamento con difficoltà a respirare, senso di oppressione al torace, formicolio e tremore alle gambe. Alcuni riferiscono la paura di morire, di perdere il controllo delle proprie azioni e  dei propri comportamenti. Si altera la percezione dei suoni, dei colori, tutto diventa insopportabile.
Dopo la fase di manifestazione acuta dell’attacco di panico, ci si sente sfiniti, esausti, si entra in una fase di torpore e stanchezza intensa, ma subito dopo avere recuperato le energie, ritorna il senso di angoscia e di ansia.
Dopo il primo attacco di panico, la persona diventa preoccupata in molte attività della sua vita quotidiana, circa la possibilità che l’attacco di panico si possa riverificare, emerge così quella che tecnicamente viene chiamata “la paura di avere paura” . L’attacco di panico ha di solito una durata di 2-8 minuti, ma le sensazioni che lascia sono così devastanti che la persona ha la percezione di un tempo molto più lungo. Continua a leggere…

Pubblicato da: Laura Corvaglia | aprile 23, 2012

Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza

I disturbi psicologici infantili

I disturbi dell’infanzia elencati sotto, comprendono quei disturbi che di solito (ma non sempre), compaiono per la prima volta da bambini o da adolescenti, anche se spesso possono essere diagnosticati da adulti.

I principali disturbi infantili comprendono:

  • Ritardo mentale: funzionamento intellettivo inferiore alla media, con scarso livello di: cura di se stessi, adattamento alla vita familiare, socializzazione …
  • Disturbi dell’apprendimento: difficolta’ a leggere e scrivere correttamente.
    • dislessia (disturbo della lettura e della scrittura)
    • discalculia (disturbo del calcolo)
  •  Disturbi della comunicazione:
    • dell’espressione del linguaggio
    • della fonazione
    • balbuzie
Pubblicato da: Laura Corvaglia | aprile 17, 2012

La psicoterapia cognitivo-comportamentale. Cos’è e come funziona?

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è il tipo di psicoterapia che ha ricevuto più conferme rispetto alla sua efficacia nel superamento dei disturbi emotivi. L’idea di fondo è che la persona non è colpita dagli eventi, ma dall’interpretazione che ne dà di essi (Epitteto). Per cui l’intevento che deriva mira al superamento dei disturbi emotivi attraverso il cambiamento dei significati che la persona attribuisce agli eventi della sua vita. Si ritiene infatti che sia proprio la personale struttura profonda di generazione dei significati che orienta i pensieri, le valutazioni, le emozioni e i comportamenti.Tali significati però, pur essendo quotidianamente operanti, sono in tutto o in parte ignorati dal paziente stesso. Lo psicoterapeuta aiuta allora quest’ultimo a prenderne coscienza, così che possa confrontarsi criticamente con essi ed essere in grado di attuarne la modificazione.

Per promuovere nel paziente questo genere di mutamento lo psicoterapeuta cognitivo fa ricorso a strategie diverse .

Esse comprendono:

  • il dialogo socratico, con cui il terapeuta aiuta il paziente a conoscere e a superare le sue convinzioni patogene attraverso un uso mirato delle domande che viene via via a rivolgergli;
  • la formulazione di ipotesi di lettura degli eventi che siano alternative a quella che di volta in volta esprime il significato problematico;
  • le prescrizioni comportamentali, grazie alle quali il paziente si consente di fare esperienze nuove a partire dalle quali può quindi elaborare nuovi punti di vista;
  • la meditazione per immagini, attraverso cui il paziente realizza le esperienze nuove anche quando il loro svolgimento reale non è immediatamente e facilmente disponibile; Continua a leggere…

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